RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

Gentile direttore,

sono un normale cittadino del comune di Piano di Sorrento, a seguito di un contatto con un positivo ho fatto richiesta al mio medico curante per sottopormi a tampone e sto diligentemente aspettando a casa che mi chiamino per andare alla sede USCA di Piano di Sorrento.

Fin qui tutto bene, poi apprendo dai social che a seguito di un caso al comune di Piano tutti i dipendenti sono stati immediatamente sottoposti a tampone presso la Clinica San Michele. Allora mi chiedo se esiste un protocollo per questa priorità o se questo servizio viene gestito direttamente in base alle conoscenze.

Mi sento tradito come cittadino e vorrei proprio sapere se sono state fatte pressioni.

Ho poi delle curiosità; leggo che il Sindaco Iaccarino, ha partecipato alla riunione dei sindaci di lunedì, ma il nostro sindaco non era egli stesso un contatto del positivo del comune di Piano? Non doveva stare in quarantena come tutti? Il protocollo dei contatti stretti, non prevede un periodo di quarantena di almeno 10 giorni e poi dopo fare il tampone?

Mi sembra che tutti i protocolli sono stati piegati a secondo delle proprie comodità.

Intanto io aspetto tranquillamente a casa che mi chiamino.

Un cittadino

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Questa lettera ci è stata inviata in mattinata da un lettore del blog. Mi corre l’obbligo di precisare che la lettera è stata debitamente firmata e che abbiamo verificato, interloquendo telefonicamente, l’esistenza del cittadino che l’ha firmata.

Insomma non si tratta di un fake.

I quesiti che ci sono stati posti ci appaiono interessanti, tuttavia, non siamo in grado di fornire risposte esaustive, almeno su tutti.

Non sappiamo cioè se esiste un protocollo che individui corsie preferenziali e se i dipendenti di un Comune rientrino tra coloro che godono di queste corsie.

Non sappiamo nemmeno fornir utili elementi sul quesito relative al Sindaco Vincenzo Iaccarino. Possiamo ipotizzare che Iaccarino non fosse in quarantena, non avendo avuto alcun contatto stretto con il dipendente risultato positivo.

Abbiamo lasciato per ultima la domanda relativa al protocollo, perché siamo l’unica a cui siamo in gradi di rispondere contezza. Ebbene, non possiamo fare altro che confermare quanto scritto dal nostro lettore. Per quanto attiene i contatti stretti, in assenza di sintomi, è necessaria prima la “quarantena” di dieci giorni e poi il tampone.

Le ragioni appaiono ovvie.

Effettuare un tampone subito potrebbe risultare inutile in quanto il virus potrebbe essere ancora nella fase dell’incubazione.

Per fugare ogni dubbio, comunque, pubblichiamo di seguito l’estratto della circolare ministeriale datata 12 ottobre 2020…

Contatti stretti asintomatici
I contatti stretti di casi con infezione da SARS-CoV-2 confermati e identificati dalle autorità sanitarie,
devono osservare:
 un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso; oppure
 un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o
molecolare negativo effettuato il decimo giorno.

Pertanto, stando a questa disposizione,  effettivamente non si capisce per quale motivo i dipendenti comunali siano stati sottoposti a tampone prima del periodo di quarantena di dieci giorni e, sempre stando a questa disposizione, è evidenti che tali dipendenti dovranno comunque rispettare il periodo di quarantena per poi rifare il tampone alla scadenza. A meno che non si tratta di persone asintomatiche non con contatti stretti, ma a questo punto non si capisce la ragione per la quale abbiano fatto il tampone e addirittura prima degli altri.

In conclusione appare evidente lo stato confusionale in cui vegetano anche gli addetti ai lavori, quelli che cioè ogni giorno magari si premurano di farci sapere come ci dovremmo comportare.

j.p.